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Microchip nel cane: cos’è, come funziona e a cosa serve?

Microchip nel cane: cos’è, come funziona e a cosa serve?

  • By Admin

Cos’è il microchip per cani?

Il microchip è un dispositivo elettronico di dimensioni ridotte e non dannoso per l’animale che viene utilizzato per identificare univocamente il cane. Questo dispositivo può essere letto da un apposito apparecchio che rileva le 15 cifre presenti al suo interno.

Viene applicata dal Veterinario con una semplice ed innocua iniezione sottocutanea nel lato sinistro del collo dell’animale vicino all’orecchio. Non dà alcun problema sanitario, non emette alcuna radiazione dannosa; nel momento in cui si avvicina al collo del cane l’apposito lettore consente la lettura del codice identificativo.

Come si mette il microchip al cane?

Il microchip deve essere applicato entro il secondo mese di vita del cucciolo o comunque prima di essere ceduto al proprietario successivo. Si occupa di questa operazione il veterinario attraverso una iniezione sottocutanea solitamente nel lato sinistro del collo del cane.

Contestualmente all’applicazione del microchip il veterinario provvede alla registrazione del cane all’anagrafe canina.

Ogni cane deve averlo indipendentemente da che sia stato acquistato, adottato o ricevuto in regalo. Se non siamo sicuri che il nostro cane lo abbia, basta una visita dal veterinario che proverà a leggere il microchip e in caso di assenza provvederà ad inserirlo.

É obbligatorio il microchip nel cane?

Prima del microchip veniva utilizzato il tatuaggio per l’identificazione del cane. Questa pratica, oltre che essere dolorosa per il cane, rischiava di sbiadire nel tempo o di deformarsi durante la crescita, risultando non sempre di facile lettura.

Dal 2001 è diventato obbligatorio l’utilizzo di questa forma di identificazione per cani che non avevano il tatuaggio o che lo avevano illeggibile, mentre era facoltativa per cani con tatuaggio leggibile. Dal 2005 è diventato invece l’unico sistema ufficiale di identificazione dei cani.

Se il cane non è iscritto all’anagrafe canina regionale entro 1 mese dalla nascita o entro 30 giorni dal possesso si rischia una multa da 77 a 232 euro. Mentre la sanzione per mancanza di microchip oltre il terzo mese di vita del cane può andare da 104 a 259 euro.

A cosa serve?

Con questo dispositivo il cane può sempre essere identificato e questo è fondamentale per risalire al proprietario in caso di smarrimento.

L’adozione dell’utilizzo del microchip è stato inoltre fondamentale per scoraggiare e ridurre la pratica dell’abbandono. Chi decide infatti di abbandonare il proprio cane può essere oggi individuato attraverso il microchip e rispondere quindi delle proprie azioni.

Come funziona

Il dispositivo si presenta come una capsula di materiale biocompatibile contenente un microchip di circa 8/10 millimetri di lunghezza e 1/2 millimetri di diametro. Con un’apposita siringa dall’ago molto spesso viene inserito sotto alla cute del cane e può essere letta in qualsiasi momento da lettori a radiofrequenza.

La tecnologia impiegata si chiama RFID (Radio Frequency IDentification), una tecnologia di identificazione che attraverso l’utilizzo di una antenna permette di ricevere le informazioni presenti all’interno del chip.

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