“Se fossimo soli l’immensità sarebbe davvero uno spreco” (Isaac Asimov)
Per il mercato non esistono le cattive notizie. I principali dati macro diffusi nella giornata di ieri hanno confermato le preoccupazioni delle banche centrali: inflazione che scende lentamente (inflazione i Germania peggio delle attese) ed economia che non accenna ad entrare in recessione, anche soft (Pil Usa +2% nel primo trimestre ben sopra le attese). Eppure i listini mondiali hanno continuano a salire: MSCI World +0,1%, S&P 500 +0,5%, e Piazza Affari +1%. L’indice FTSE Mib ha riavvicinato la soglia psicologica dei 28mila punti, a un passo dal massimo da 5 anni. Non si può negare tuttavia che i rendimenti siano tornati a salire: il treasury a 10 anni ha fatto un balzo del 4%, lo spread BTP-Bund del 3,5%, e il rendimento del BTP a 10 anni, +0,6%, nuovamente sopra la soglia del 4%. La settimana corrisponde anche alla chiusura del semestre, che sarà ricordato come uno dei migliori di sempre: +38% il Nasdaq 100, +11,4% l’MSCI World, +18% l’FTSE Mib. Ma il vero vincitore del giro di boa del 2023 è il Bitcoin, +84% a dimostrazione che i mercati sono tornati in modalità risk-on, ovvero con un forte appetito per il rischio. Dal punto di vista macroeconomico il semestre si chiude con statistiche importanti: la variazione della disoccupazione in Germania a giugno, il tasso di disoccupazione in Italia a maggio, l’indice dei prezzi al consumo nell’area Euro a giugno (atteso a +5,6% su base annua, flat su base sequenziale), l’indice dei prezzi delle spese personali principali a maggio.
La rata che scotta
Sono passati 6 mesi dalla richiesta di pagamento della terza rata da €19 miliardi del Pnrr all’Unione Europea. Sempre oggi scade il termine per il raggiungimento degli obiettivi per ottenere la quarta rata da €16 miliardi. A destare preoccupazione tra gli operatori è la prima tranche dal momento che sono in corso approfondimenti da troppo tempo facendo presumere che ci siano gravi problemi. Il ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto, è a Bruxelles per incontrare il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, a margine del vertice Ue in corso nella capitale belga per cercare di sbloccare la situazione ma non giovano gli attacchi politici del Governo Meloni verso la Commissione Europea. La verifica dei risultati necessari affinché venga erogato l’assegno da €19 miliardi sono ancora in corso. E di questo passo le risorse non arriveranno prima di settembre. Anche sul raggiungimento degli obiettivi previsti per il primo semestre 2023 ci sarebbero delle difficoltà, in alcuni casi sono considerati irraggiungibili o a rischio. Nelle scorse settimane si era fatta intanto strada anche l’ipotesi che l’Italia possa ricorrere alla possibilità di richiedere una rata più leggera rispetto ai 19 miliardi previsti, tenendo conto degli obiettivi considerati difficili da portare a termine. Abbastanza per fare tornare la volatilità sul nostro debito pubblico i cui rendimenti sono tornati a salire, per ora sotto le soglie di allarme.
Fino all’infinto e oltre
C’è anche l’Italia nell’equipaggio che ha partecipato al primo volo commerciale suborbitale organizzato dalla della Virgin Galactic. Si tratta il colonello Walter Villadei e il tenente colonnello Angelo Landolfi, entrambi dell’Aeronautica Militare Italiana, e Pantaleone Carlucci, ingegnere e ricercatore del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Il biglietto per il volo è in vendita sul sito di Virgin, al costo di 450mila dollari per un viaggio della durata di 90 minuti a 80 chilometri dalla Terra. La prossima missione è in programma a agosto, con l’obiettivo di arrivare a 400 voli l’anno. Dopo il lancio regolare, Virgin Galactic a Wall Street si è mossa al rialzo per poi chiudere la seduta in rosso del 10% riavvicinando sui livelli di inizio giugno. Prese di beneficio considerato che il titolo ha registrato un rialzo di circa il 45% nell’ultimo mese, in gran parte a partire dal 16 giugno, dopo l’annuncio ufficiale del volo. Oltre a Virgin Galactic, le altre compagnie del settore legate al turismo spaziale sono Blue Origin e Space X. La corsa per la conquista dello spazio è solo all’inizio e il mercato non ha ancora le idee chiare su chi potrà essere il vincitore. Anche l’Italia è esposta al trend della space economy, ed in particolare l’Euronext Growth Milan, il listino delle Pmi ad alto potenziale di crescita, con la società Officina Stellare, che ieri ha chiuso invariato ma sui massimi da 1 mese.